Emily – Capitolo III

Sending
My dark angels
To watch
Over you…
(Corvo)

Emily trascorre la giornata normalmente. Solita giornata scolastica, nella noia delle spiegazioni di storia, una vecchietta al dire il vero, che non vede l’ora di vivere la sua pensione, nel riscaldare i banchi e nella paura di essere interrogati. Per distrarsi, poi, soliti litigi tra compagni nei quali Emily a volte si intromette per separare e mettere la pace, ma ogni volta, puntualmente, ne esce discriminata, insultata e a testa bassa. Una discriminazione sottile, di certo non per il colore della sua pelle o per la razza a cui appartiene, ma per via della sua sensibilità, per il modo di vivere, per la musica che ascolta e per il suo vestiario decisamente “Dark”.
All’uscita si dirige verso casa con la bici, come gli era solito fare in qualsiasi condizione meteorologica: pioggia, sole, grandine, vento.
Il pomeriggio, dopo aver studiato, va spesso in ospedale a trovare il nonno, quasi morente a causa di un tumore ai polmoni -dannato fumo!…
Questo pomeriggio lei andrà a trovarlo.
Si reca all’ospedale e attende l’ora delle visite. Nell’attesa si avvicina una bambina di colore di circa quattro anni con una chioma di capelli ricci, sorridente con i suoi larghi occhi neri ed Emily, stupita, le chiede come mai si trova lì, ma la bambina non risponde.
È chiaro che non parla bene la lingua di Emily e fa gesti per spiegarle il motivo della sua permanenza in ospedale.
E dice indicando il suo petto: io ho buco al cuore. La piccola era lì da quasi una settimana per i controlli prima dell’intervento, faceva lastre ed ecografie perché quel buco alcune volte non si vedeva.
Emily capisce allora che la piccola ha un buco al cuore e che sicuramente è all’ospedale da molto tempo. Emily resta scioccata, ma la bambina, con la sua innocenza, le chiede di giocare con lei.
Emily accetta, e nota che, pur avendo quel problema al cuore, la bambina non se ne fa un dramma.
-Che tenerezza che fa- pensa sorridendole.

È tardi per Emily, ma prima di andare via si inginocchia davanti alla piccola e le dà un braccialetto dicendole -spero che ti porti fortuna- la bambina senza preavviso le salta al collo e, con un abbraccio e un bacio sulla guancia le esprime tutta la sua gratitudine.
Dopo questo la saluta con un ciao.
Emily non va dal nonno perché, mettendosi a giocare con la bimba, si accorge che il tempo delle visite è scaduto e quindi è costretta ad uscire dall’ospedale. Il giorno dopo Emily non avrebbe più trovato suo nonno.

MELANIA SALPIETRO

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