IL GIORNO DEL RICORDO

Il 10 febbraio è un giorno importante un giorno per non dimenticare, per non dimenticare le vittime delle Foibe. Le Foibe erano delle cavità a forma di imbuto la cui profondità poteva variare mentre la bocca era chiamata inghiottitoio e aveva un’ ampiezza di pochi metri spesso coperta dalla vegetazione. I luoghi che furono teatro delle Foibe nei primi del 900’ furono l’Istria e la Dalmazia anche se un consistente numero di foibe si trovavano e si trovano tutt’ora anche a Trieste, in Slovenia e nella regione Venezia Giulia. Le foibe vengono utilizzate nel 1943 principalmente dai partigiani slavi per poter gettare al loro interno i corpi dei fascisti e degli italiani non comunisti di cui si vendicavano. La violenza ricomincia nuovamente nel 1945 quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’Istria e un maresciallo Jugoslavo di nome Tito con le sue truppe fece uccidere e buttare nelle foibe non solo fascisti come avvenuto anni prima ma anche cattolici, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Le vittime venivano infoibate dopo essere state maltrattate venivano loro bloccati i polsi e i piedi con il fil di ferro e dopo averli legati tutti insieme i militari sparavano a uno dei tanti che cadendo a terra rotolava verso la Foiba trascinando con sé anche gli altri. Nelle Foibe non vennero buttati solo i corpi senza vita delle persone di cui i partigiani slavi si vendicavano ma anche persone che erano e vive e coscienti di ciò che stava loro per accadere, il numero delle persone che fra 1943 e il 1947 furono uccise non si sa con precisione, in una sola foiba ad esempio furono ritrovati circa 2.000 cadaveri. La tragedia delle Foibe può essere considerata come crudeltà al pari di quella degli ebrei, solo che spesso ciò che è avvenuto nel passato non viene ricordato come si dovrebbe mentre bisogna ricordare sempre ciò che è accaduto perché per prevenire bisogna conoscere

Lascia un commento