Una trasferta… Una tragedia!!

Era il 16 ottobre del 1972 quando la squadra di rugby “Old Christians Club” si trovava in viaggio per trasferirsi nella capitale cilena, Santiago,  per sfidare gli avversari. L’aereo fokker f27 era occupato da tutti i giocatori con i rispettivi tutor e parenti ad eccezione di una signora unitasi per atterrare a Santiago e partecipare al giorno più bello della figlia, il matrimonio.
Superata la prima parte del viaggio, l’aereo incontrò condizioni metereologiche traumatiche, al punto da far perdere il controllo al pilota e andarsi a schiantare contro la catena montuosa delle Ande, la quale conta cime di circa 6000 metri.
Dei 45 passeggeri, 12 morirono al momento dello schianto, altri 9 nei giorni successivi: chi per il freddo chi per le ferite.
Già dalla sera stessa la torre di controllo avendo perso i contatti lanciò l’allarme avviando immediatamente le ricerche. Purtroppo ai soccorritori, dei dispersi, per motivi vari, non fu possibile trovare tracce.
Nel frattempo, i sopravvissuti pensavano come procurarsi il cibo e suddividevano nel migliore dei modi quel poco che possedevano.
Terminate quest’ultime razioni, il gruppo dovette prendere una scelta terribile, cioè quella di cibarsi dei cadaveri degli amici o addirittura dei parenti.
Per 8 dei 24 sopravvissuti il destino decise che la morte doveva avvolgerli il 29 ottobre a causa di una tempesta di neve.
In tutto questo dramma c’è una felice storia che vede protagonista il passeggero Parrado: durante il viaggio cede il posto panoramico all’amico, si salva allo schianto e cambia “posto-letto” la notte precedente alla valanga di neve.
Tutte queste dinamiche, secondo lui, furono segni del destino: doveva rimanere in vita! Successivamente, per tale motivo, decide di partire a scalare le montagne alla ricerca di soccorritori.
Solo due mesi dopo, precisamente il 12 dicembre, insieme altri due compagni riescono a dare il via “alla scalata della salvezza”.
Dopo una decina di giorni di lunga camminata, riuscirono a trovare due persone lungo un fiume che, generosamente, li aiutarono a recarsi dalla polizia.
Nel pomeriggio del 23 dicembre 2 elicotteri guidati da Parrado raggiunsero il luogo del disastro e portarono in salvo i superstiti.
Bilancio conclusivo di questo dramma: 29 morti e 16 salvi.
Una trasferta sportiva, gioiosa, spensierata trasformatasi in una terribile tragedia.
Oggi il luogo è meta di escursioni, dove fu girato un film e scritto un libro.  Personalmente solo leggere e pensare quei aridi momenti mi fa venire la pelle d’oca e turbano la mia mente chiedendomi quali sarebbero state le mie scelte, i miei atteggiamenti in caso mi fossi trovato sul posto.
Purtroppo sono avvenimenti che non si possono né programmare né prevedere.

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