Sin dall’antichità, purtroppo, la donna è sempre stata messa da parte, ritenuta inferiore all’uomo. Vista come protettrice della casa, importante per l’educazione dei figli, non è mai stata presa in considerazione per le decisioni importanti. Addirittura la nascita di una bambina per gli antichi era vista come una vera e propria disgrazia e le attenzioni, l’educazione e l’istruzione venivano destinate solo ai figli maschi. Nel corso dell’Ottocento però, la donna comincia finalmente a ribellarsi: nascono le suffragette, un movimento femminista con il quale le donne iniziano a reclamare i propri diritti. Il primo Stato a dare importanza ad esse ed a credere in loro è l’America. Le troviamo impegnate in molteplici lavori in particolare negli uffici; finalmente qualcosa cambia. In Italia bisogna aspettare la Seconda Guerra Mondiale durante la quale le donne hanno un ruolo fondamentale: sostituiscono i mariti nelle fabbriche dando un contributo sostanziale . Il due giugno 1946 per la prima volta si recano a votare insieme agli uomini: decidono per il proprio Stato. Ad oggi le conquiste e i traguardi raggiunti sono tantissimi, ormai i due sessi hanno la stessa importanza: anche le donne partecipano attivamente alla vita coniugale e hanno ruoli fondamentali in svariati campi artistici e culturali. Ma purtroppo esistono ancora uomini, se così si possono definire, che sono rimasti indietro nel tempo, non hanno ancora capito che esiste la parità dei sessi. E la cosa più triste è che sono proprio gli uomini che amiamo, di cui ci fidiamo che ci feriscono di più. Sono sempre di più le notizie al telegiornale che parlano di donne uccise da mariti e da fidanzati. Uomini che non accettano di essere lasciati, non riescono ad essere rifiutati e quindi si impongono con violenza, arrivando ad uccidere. Per non parlare di chi continua a pedinare l’ex e arriva a sfregiarla con l’acido senza avere un minimo di esitazione. Ci trattano come animali senza cuore, dimenticano tutto l’amore dei mesi trascorsi e soprattutto non si pentono. Si ritengono “uomini” che difendono la propria virilità, il loro essere maschi, ma non capiscono che si comportano peggio degli animali, privi di un minimo di intelligenza e soprattutto privi di un briciolo di cuore. Il femminicidio nonostante tutte le associazioni nate, continua a mietere vittime; donne sempre più giovani si ritrovano protagoniste dell’incubo sentito al telegiornale il giorno precedente. La cosa ancora più triste è che la violenza non si denuncia a causa della troppa paura. Bisogna a mio parere continuare a fare prevenzione, dimostrare a tante donne che essere violentate sia fisicamente che psicologicamente da un uomo, non significa essere amate. Non si deve tacere, bisogna parlare, ottenere forza le une con le altre per riuscire a porre definitivamente fine a queste violenze . Dobbiamo essere considerate a tutte gli effetti DONNE , dobbiamo essere felici!
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