Angela Manca

Angela Manca è la madre di Attilio Manca e dal 2004 non si da pace per la morte del figlio. Attilio Manca era un giovane e promettente ragazzo di Barcellona Pozzo di Gotto, il quale, dopo gli studi, si trasferì a Roma e poi a Viterbo con l’intenzione di iniziare una brillante carriera nel campo dell’urologia. Ancora 34 enne era già uno dei pochi urologi italiani a operare con il metodo della laparoscopia, fu anzi tra primi in Italia a effettuare un intervento alla prostata con questo metodo. Il 12 febbraio del 2004, intorno alle 11 del mattino, fu ritrovato morto nella propria abitazione con i segni di due iniezioni sul braccio sinistro, il setto nasale deviato ed ecchimosi su tutto il corpo. Dall’autopsia risultò che nel suo sangue erano presenti alcool, barbiturici ed eroina, così il caso fu etichettato e, in seguito, archiviato, come il suicidio di un eroinomane. Sebbene sul corpo di Attilio non ci fossero altri segni di iniezioni; i parenti del giovane e i suoi colleghi continuassero a rifiutare la tesi del suicidio e a ripetere che non fosse un tossicodipendente; malgrado fosse ragionevole pensare che Attilio, da mancino puro, avrebbe avuto molte difficoltà a praticarsi due iniezioni sul braccio sinistro e, ancora, malgrado i lividi e le notevoli tumefazioni al volto, il procuratore che si occupò del caso non ebbe mai alcun dubbio. La sua solida convinzione non fu scalfita neanche dal racconto di una strana telefonata che Attilio, poche ore prima della sua morte, fece ai genitori, né dal ritrovamento nel bagno della casa, delle impronte di un familiare, personaggio discusso e discutibile che, a suo dire, era stato a trovare il cugino due mesi prima (nel frattempo però la casa di Attilio era stata scrupolosamente pulita dalla madre in visita). Dal tragico ritrovamento del cadavere del giovane urologo sono passati 14 anni, nel corso dei quali più di un pentito di mafia ha associato la morte (o meglio l’omicidio) di Attilio al nome di Bernardo Provenzano. Recentemente, il collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico ha addirittura parlato di un coinvolgimento dei servizi segreti nell’intera vicenda, eppure poco o niente è cambiato: il caso di Attilio è ancora archiviato, Attilio Manca è, per la giustizia italiana, un drogato suicida. Angela Manca continua a chiedere il perché si ha tanta paura a far emergere la verità sulla morte di suo figlio e perché nel processo siano state prodotte prove false. Lei non ha dubbi che suo figlio sia una vittima di mafia e crede alla versione dei fatti dei pentiti. Angela Manca appare come una donna determinata e lucida, una donna a cui hanno ucciso un figlio e che ha un solo scopo nella vita: fare giustizia! E la sua vita ha un senso, solo se gli assassini di suo figlio saranno trovati. Angela è una madre che non si ferma davanti a niente e a nessuno, sono il dolore e la voglia di fare giustizia che la fanno andare avanti con così tanto coraggio anche se la giustizia le ha chiuso spesso le porte, non riaprendo le indagini sulla morte del figlio. Diceva Publilio Siro: “ Se il colpevole è assolto, a essere condannato è il giudice”.

GIULIA MONDELLO

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