NO al “mostro” elettromagnetico

Tratto dal giornale cartaceo n.6

In questi giorni si sente parlare spesso di M.U.O.S (Mobile User Objective System) e delle proteste della popolazione siciliana. Il M.U.O.S è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare
statunitense ad altissima frequenza, che dovrebbe essere utilizzato dagli Stati Uniti per coordinare i suoi sistemi militari (droni, aerei senza pilota). Il sistema è composto da cinque satelliti e quattro stazioni terrestri, di cui una a Niscemi. Ebbene sì, proprio in questa cittadina in provincia di Caltanissetta, è stato progettato un impianto composto da 3 grandi parabole basculanti dal diametro di ben 18,4 metri e due antenne elicoidali di 149 metri di altezza. Una delle cose più oltraggiose è che questo dovrebbe essere situato proprio nel pieno della Riserva Naturale Orientata Sugereta.

Le conseguenze, i disagi e i lati negativi di questo impianto “mostruoso” sono di certo moltissimi: i campi elettromagnetici infatti posso danneggiare apparecchi medici come le sedie a rotelle, i pace-maker, i by-pass e non solo. Inoltre, ci sarebbero ripercussioni gravissime anche sulla salute della popolazione siciliana, le radiazioni infatti si estenderebbero per oltre 135 km, colpendo i cittadini delle città circostanti e provocando tumori, problemi con i vari apparati o organi umani e leucemie.

Di certo questa è una tematica molto delicata ed estremamente importante ed è bene informare i propri coetanei, le proprie famiglie e tutti le persone a noi vicine della gravità della cosa. Tutto ebbe inizio quando venne preso un accordo bilaterale tra gli USA e l’Italia nel 2001, successivamente nel 2006 il governo Prodi ratifica l’accordo e impone il rispetto delle normative riguardanti l’inquinamento ambientale ed elettromagnetico. Viene incaricata inoltre la Regione Siciliana di procedere con l’Iter per il rilascio dei nulla osta, ma nel 2007 tutte le competenze vengono affidate ai comuni e da qui inizia una sorta di assenza del governo che non si preoccupa più di tanto di questo “problema”.

Nel 2008 a Niscemi si viene a conoscenza del progetto statunitense e degli accordi presi con gli USA. Oggi assistiamo a diverse proteste in cui si può percepire la rabbia dei cittadini per non essere stati informati adeguatamente e soprattutto la speranza delle mamme e dei papà che desiderano un mondo pulito per i loro figli, la speranza dei ragazzi che essendo il futuro del Paese si sentono sicuramente i più esposti! Io stessa mi chiedo cosa ne sarà della mia salute, della salute dei miei cari e magari anche dei miei futuri figli. Quanti nuovi casi di tumori ci saranno? E quanta gente dovrà piangere ancora per la morte dei loro familiari?

A Niscemi di recente c’è stata un’importante protesta degli attivisti «No Muos», come risposta alla ripresa dei lavori di costruzione della base militare USA di contrada Ulmo. Anche noi studenti del Borghese-Faranda ci siamo interessanti a questo delicato argomento e durante un Assemblea d’Istituto due ragazzi della Consulta Giovanile di Patti, Sebastian Recupero e Milena Sidoti, hanno esposto in maniera chiara e coinvolgente  il problema e hanno risposto alle domande degli alunni.

Adesso spero sinceramente che le proteste  dei cittadini di Niscemi e di tutti i cittadini siciliani servano a smuovere in modo considerevole la situazione in modo tale da garantire alla popolazione, alle famiglie e soprattutto a noi giovani un futuro senza questo “mostro”.

CLAUDIA MASTROSIMONE

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