Incontro con il Segretario Generale FISTEL-CISL

Tratto dal giornale cartaceo n.6

Cettina Pizzo – Segretario Generale FISTEL-CISL, Federazione di Messina

I ragazzi della redazione del Borghenauta incontrano Cettina Pizzo, Segretario Generale FISTEL (Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni) – CISL per confrontarsi su problematiche relative al mondo della scuola, del lavoro e dell’ambiente.

Secondo lei, perché l’istruzione viene considerata un costo e non un investimento?

I tagli nel settore della scuola mortificano una Nazione. Purtroppo è un grosso errore, perché la Scuola , l’istruzione in genere, sono il “futuro”. Promuovere la formazione  significa creare prospettive di lavoro, dare dignità, contribuire a dare valori. Bisogna tornare ad investire, ma farlo con modalità nuove, che mettano al centro la qualità dell’educazione che diamo ai nostri figli. “Ripartire” dalla Scuola  è una necessità primaria  perché solo investendo sui giovani si costruisce il futuro.

Per quale motivo una così alta percentuale di ragazzi abbandona la scuola?

A Messina e provincia gli abbandoni scolastici sono tanti: troppi!  Sono i  numeri a darci la dimensione del fenomeno. Di fronte ad una media nazionale del 18,8% di alunni che interrompono la scuola dell’obbligo, la provincia di Messina registra una dispersione del 26% circa . Per quanto riguarda le scuole medie superiori, la stima della dispersione si attesta intorno al 28%. Sono dati preoccupanti che ci invitano alla riflessione.  Sono migliaia, di conseguenza, i ragazzi condannati all’ignoranza ed a tutte le ricadute che l’ignoranza comporta.  Ai  giovani che abbandonano la scuola mancano progetti di vita, mancano contenuti culturali e, sempre più spesso, risorse economiche.

Investire sui giovani. Ma in che modo?

Iniziare ad investire sui giovani è certamente il modo migliore per arginare la crisi economica e riprendere un cammino di crescita che possa durare negli anni a venire. I giovani sono la “risorsa” più importante. Oggi sono l’unica, reale possibilità di cambiare il futuro. Investire sui giovani significa credere realmente alle capacità che hanno.  Bisognerebbe iniziare con la formazione anche attraverso l’avvicinamento tra istruzione e mondo del lavoro. Fondamentale, anche, avviare politiche mirate per il rilancio dell’occupazione giovanile: la minaccia di prospettive per i giovani è sintomo del grave decadimento di un Paese incapace di investire nel proprio futuro.

Dato il preoccupante numero, sempre crescente di disoccupati, possiamo definire la crisi attuale come crisi del lavoro?

Il tasso di disoccupazione – rapporto tra persone in cerca di lavoro e popolazione attiva è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni: quello relativo al novembre del 2012 si conferma su livelli allarmanti: 11,1%, addirittura 37,1% quello giovanile.
Nella nostra provincia  l’acuirsi della crisi occupazionale  ha portato ad un aumento considerevole della disoccupazione. I dati ISTAT relativi all’anno 2012 parlano di 38.689 disoccupati, 10.751 persone in più rispetto al 2011.            

La crisi attanaglia famiglie ed imprese prosciugando le loro casse e colpendo le varie voci del bilancio. Il potere di acquisto è crollato, scende la domanda di mercato (nemmeno le vendite a saldo riescono ad avviare un lieve cenno di ripresa), cala la produzione e, quindi, aumenta la disoccupazione e la cassa integrazione che, a loro volta, riducono ulteriormente il potere di acquisto. Un vero e proprio circolo vizioso che sta portando l’economia del nostro Paese verso l’asfissia.

In tutto ciò, come si muove la CISL?

Non è più tempo di fare solo “critica!, ma bisogna essere propositivi per individuare le possibili soluzioni e ridare fiducia alle categorie più deboli: giovani, lavoratori e pensionati. Ci vuole sinergia!

Non sarebbe utili riscattare le aree ASI inutilizzate della provincia?

Le aree ASI  del nostro territorio sono abbandonate al degrado. Bisognerebbe  avviarne il recupero ed il pieno utilizzo adottando degli strumenti agevolativi per renderle appetibili per investimenti e investitori. Le soluzioni sono limitate, di difficile fattibilità e problematiche.  Smaltimento eternit, bonifica dell’intera area,  burocrazia lenta e farraginosa sono motivi che scoraggiano anche le aziende più “sane”. Il problema delle aree ASI balza in prima pagina con l’avvicinarsi delle elezioni politiche: comunali, regionale e nazionali. Ciascuna corrente politica  rivaluta l’idea di rendere operative queste aree, ma, gli anni passano ed il problema resta. Sarebbe auspicabile creare le condizioni per realizzare dei progetti “realizzabili”  di sviluppo produttivo nella nostra provincia senza bisogno di consumare altro territorio.

Anziani: fonte di saper o costo sociale?

La tendenza delle efficienti società moderne  è quella di considerare gli anziani come un peso inutile, poiché visti solamente come improduttivi. Spesso la parola “anziano” equivale a “problema”,  perché la persona che invecchia ha “bisogno”,  ha delle necessità e questo può portarci a pensare agli anziani come “costo”.  Il più delle volte vengono abbandonati, maltrattati, derisi poiché vengono considerati come roba vecchia da buttare. Si parla sempre di giovani, rappresentanti del futuro e si tende a tralasciare l’importanza degli anziani, nel loro ruolo di testimoni di eventi passati e di educatori e modelli per le generazioni future: sono fonte di sapere, di pazienza e di saggezza. Sono la nostra storia, il nostro passato anche se  in questa società hanno un posto marginale.. È di fondamentale importanza considerare e comprendere il valore che possiedono nella società di oggi, ma soprattutto essere contenti e ritenersi fortunati della loro presenza.

Un’opinione personale sul “concertone” del 1° maggio di quest’anno.

Personalmente penso che si sia data troppa importanza alla polemica che si è innescata a seguito della decisione dell’espulsione di Fibra dal concerto per alcuni contenuti reputati maschilisti all’interno dei suoi testi. Il concerto del 1° maggio che “unisce le persone” e resta comunque un evento storico di grande importanza musicale e sociale. Sarebbe un peccato far sparire un appuntamento dove i giovani si incontrano per davvero e non davanti a un computer”.

Ringraziamo la Sig.ra Cettina per il tempo che ci ha dedicato.

LA REDAZIONE

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