GIORNATA DISTURBI ALIMENTARI; INTERVISTA AL DOTT.RE IARRERA F.

Il 15 Marzo è stata la giornata Nazionale del Fiochetto Lilla, dedicata alla lotta contro i disturbi alimentari.

Questo evento nato nel 2011 sulla spinta di un padre che ha visto morire la propria figlia di anoressia nervosa.

Proprio su questa materia nel nostro paese è presente un centro guidato dal Nutrizionista dott. Iarrera Francesco.

Il centro di riabitazione nutrizionale è una struttura che si occupa di terapia, diagnosi e prevenzione del sovrappeso, obesità e disturbi alimentari (DA), all’interno del quale operano diverse figure specialistiche.

Intervista al dottore Iarrera:

Dottore, innanzitutto grazie per aver accettato di intervistarla, cosa l’hai spinta a diventare Nutrizionista?

La verità? è stata una scelta casuale, senza una particolare passione nata da piccolo. Molti colleghi rispondono a domande simili riferendosi a una forte passione nata nell’adolescenza. Per me non è stato così! Dopo la maturità ero deciso a proseguire la mia formazione all’università ma non avevo mai pensato concretamente a quale facoltà iscrivermi. Negli ultimi giorni disponibili, mi trovai tra le mani un libro che descriveva i vari corsi di studio all’università di Palermo e scelsi quella che è diventato il mio attuale lavoro.
Quindi sono un nutrizionista per caso!

Un consiglio generale che può dare alla gente riguardante il tema ” Alimentazione”?

l’alimentazione è una delle più importanti forme di prevenzione per la salute degli uomini. Negli ultimi anni lo spazio dedicato ai temi della nutrizione è cresciuto esponenzialmente: è un argomento dibattuto in ogni ambiente e questo sta diventando un problema. Circola una enorme mole di informazioni non filtrate, molte delle quali, dispiace dirlo, sono prive di ogni evidenza scientifica e talvolta prive persino del più elementare buon senso. Si tratta di un aspetto molto pericoloso, poiché incide quotidianamente nella vita di tutti noi. Penso ad esempio ai ragazzi e le ragazze della tua età, che devono costruire un bagaglio di conoscenze da portarsi nel proprio futuro e che rischiano di strutturare delle conoscenze che possono compromettere seriamente la salute.

Oltre a usare il centro come luogo di informazione ho saputo che ha pubblicato qualche libro ed è stato ospite in vari incontri. Ci ne vuole parlare?

Da alcuni anni sono referente regionale AIDAP (associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso), fra le più importanti associazioni in Italia che si occupa di questi argomenti e questo mi impone di partecipare a convegni per rappresentare la mia associazione. Inoltre, il piacere di condividere informazioni e di confrontarmi su questi argomenti mi induce a organizzare frequentemente incontri di su alimentazione e controllo del peso e disturbi alimentari.

I libri sono il frutto della mia esperienza lavorativa e dei miei studi. Il primo, “Morsi di vita” è rivolto alle famiglie con ragazze che soffrono di disturbi alimentari che si ritrovano a dover condurre una battaglia difficile, talvolta senza ricevere adeguate informazioni in merito. Il secondo, “Il colloquio motivazionale nelle terapie del sovrappeso” è un libro tecnico, il primo in Italia, che tratta questo argomento, dedicato ai terapeuti che si occupano di modificazione dello stile di vita per la cura dell’eccesso di peso.

Ci vuole dire qualcosa sul progetto #coloriamodililla che avete svolto?

Coloriamocidililla è stato il nostro modo di contribuire alla giornata nazionale di sensibilizzazione contro i disturbi dell’alimentazione. Si è trattato di un concorso divertente che ha coinvolto molte ragazze impegnate a produrre delle opere usando ogni forma di arte: dal disegno alla poesia.

Ha visto molto interesse da parte dei partecipanti?

Devo dirti che ci ha stupiti la partecipazione al progetto, non ce l’aspettavamo. abbiamo ricevuto circa 50 opere, molte di queste provenienti da regioni diversa dalla nostra: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Campania e Puglia. Ha vinto Cristiana Rinaldi con un’opera molto divertente e allo stesso tempo in grado di far riflettere chi la guarda. Mi è piaciuta molto.

So che la settimana prossima sarete a Patti per un incontro nelle scuole.

Si, é cosi, avrò il piacere di tenere un incontro di prevenzione sui disturbi alimentari in due presidii scolastici a Patti. Saranno coinvolti moltissimi giovani e questo per me è sempre positivo. Ho un buon rapporto con i ragazzi, mi piace parlare con loro e, quando me lo permettono, dare qualche consiglio.

Dottore, concordo pienamente…
Per me i consigli delle persone competenti devono essere sempre presi in esame e accettati.

Nella sua carriera ha provato qualche emozione?.

Caro marco, solo le pietre non provano emozioni. Le emozioni rappresentano la linea di confine tra una buona vita e una onesta sopravvivenza. Devo dirti, ad onor del vero, che la mia professione, i miei studi, e forse anche l’età, mi hanno insegnato a controllarle molto. E non sempre questo è un bene.

Ringraziandola per l’attenzione e la sua gentile disponibilità concludo, chiedendole se vuole aggiungere qualcosa.

Voglio complimentarvi con tutti voi per l’impegno sociale che dimostrate da alcuni anni, per l’entusiasmo con cui affrontate le nuove sfide che vi ponete costantemente. Questo spirito avventuriero, collaborativo e di condivisione trasmette una sensazione di benessere in chi vi sta vicino. State facendo rinascere l’oratorio parrocchiale e questa è una fantastica notizia. Conservo splendidi ricordi legati a quei luoghi, e molti dei ragazzi con cui ho condiviso quelli spazi sono ancora oggi dei riferimenti e degli esempi che seguo.

In chiusura vorrei che mi aiutassi a risolvere un problema che mi affligge da alcuni mesi: proprio sotto lo studio bivaccano quotidianamente orde barbariche di adolescenti che schiamazzano, giocano a palla, mi vengono a trovare mentre lavoro. Mi sto adoperando con secchi di acqua gelida piazzati sul balcone. tu puoi darmi qualche consiglio?

Caro Dott.re, premettendo che parlo da loro coetaneo, le chiedo scusa a nome di tutti i ragazzi che quotidianamente frequentano la Piazza sotto il suo studio. Probabilmente, ha ragione nel sostenere che la disturbano con schiamazzi continui, ma le suggerisco anzicchè, adoperarsi con: “ secchi d’acqua gelida”, dovrebbe essere contento che questi adolescenti vengano a trovarla sul posto di lavoro, evidentemente hanno una stima nei suoi confronti e questo dovrebbe essere per lei punto di orgoglio.
Non deve lamentarsi, perché il suo studio è situato in una piazzetta luogo di incontro che da vita e linfa al centro cittadino.
Che dirle, io le consiglio di aprire le porte del suo studio a queste “orde barbariche di adolescenti”, li ascolti, condivida con loro il suo tempo libero, tra un tiro al pallone e un selfie… Beh, questi adolescenti sono il futuro di Oliveri, vanno ascoltati, considerati e apprezzati. Questo, caro Dottore è il consiglio di un adolescente.

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