Stop alla violenza sulle donne

Purtroppo al giorno d’oggi non è una novità sentir parlare di violenza, di “violenza sulle donne”, perché ormai è all’ordine del giorno ai telegiornali. Non passa un giorno in cui non si sente parlare di questi accaduti, specialmente in ambito familiare. La donna è sempre stata discriminata negli anni e per questo motivo ha sempre dovuto lottare per guadagnarsi ruoli importati nella società, dato che doveva essere impegnata solo in ambito casalingo.
Ma negli anni si formarono movimenti sociali, il femminismo,che mirava a far riconoscere alla donna l’uguaglianza con l’uomo nel campo economico, giuridico e politico, ma non solo, anche l’ammissione alle professioni e agli impieghi pubblici. Questo movimento fu iniziato dalla francese Olympe de Gouges e dall’inglese Mary Wollstonecraft ed impulso a metà del 19 secolo. Oggi le donne hanno conseguito in tutto il mondo civile la parità economica e nei diritti civili,in quasi tutte le nazioni anche l’ammissione ai pubblici impieghi, all’elettorato e all’eleggibilità e per l’appunto nel 1945 avvenne il suffragio universale, che era il principio secondo il quale tutti i cittadini, sia uomo che donna, potevano esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche,amministrative. Infatti l’anno dopo, nel 1946, furono elette le prime due donne sindaco:Ada Natali e Ninetta Bartoli. Ma tutto questo non è servito a nulla, perché ancora la donna nei paesi del Terzo Mondo viene discriminata e sono costrette a lavorare nell’agricoltura. Ma anche nell’ambito lavorativo le donne ancora oggi si ritrovano ad essere retribuite meno dell’uomo, ma ci sono anche casi in cui il lavoro della donna non viene retribuito, statistiche fatte dall’Unione Europea conferma che il tasso di disoccupazione riguarda in gran parte le donne. E questo avviene perché sono meno ricercate. Ma in alcune zone la donna lavora più dell’uomo, anche se dalle statistiche non si direbbe. Una ricerca svolta dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo l’analfabetismo nel mondo sono le donne nei paesi del terzo stato, questo perché ancora li non c’è la parità tra i sessi, e qui le donne hanno maggior carico di lavoro e minori possibilità di lavoro e di frequentare la scuola. Ma al giorno d’oggi la donna non è solo vittima di discriminazione, ma anche di violenza da parte degli uomini. Quest’ultima non avviene solo in ambito familiare ma che in ambito lavorativo. E i tipi di violenza subita sono molteplici: violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, assistita e familiare.. Per combattere tutto questo è stato creato un giorno per “l’eliminazione della violenza contro le donne”, ed è una ricorrenza creata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il giorno designato è il 25 novembre e questa ha creato da parte delle istituzioni una sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Ma adesso tocca a noi dire basta alla violenza.

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