L’Infiorata di “Braidi”

“L’infiorata è una tradizione tipica italiana legata ad una ricorrenza religiosa, solitamente il Corpus Domini. Consiste nella formazione di un tappeto di fiori disposto secondo un disegno prestabilito arricchito da svariati materiali che permettono di ottenere tonalità e sfumature diverse di colore.
In Sicilia è molto famosa quella di Noto, viene poi allestita in paesi dell’Italia centrale, come Genzano, ma anche all’estero.”

A pochi chilometri da Patti, viene realizzata l’infiorata di Braidi, una frazione del comune di Montalbano Elicona. Abbiamo intervistato l’organizzatrice della manifestazione, la Sig.ra Maria Pina Parisi, che da molti anni, con entusiasmo travolgente, si dedica a coordinare la comunità per la riuscita dell’evento.

Ci racconti qualcosa in merito alla storia di questa manifestazione braidese.
“Non è stata una mia idea, ma di mia cugina, che vedendo l’infiorata di Noto mi ha proposto di realizzare qualcosa di simile.” – Così è nata, nel lontano 1996, l’infiorata di Braidi, che viene realizzata, con la partecipazione attiva di tutta la comunità, in Via Messina, su 80 m di strada. – “La cosa più bella è che viene coinvolto l’intero paese, dai più piccoli ai più grandi: inizialmente gli anziani rimanevano in paese a “sfogliare” i fiori, mentre i più giovani andavano a raccoglierli. Oggi le cose sono un po’ cambiate: la popolazione giovanile è diminuita e una parte dei fiori viene comprata grazie al contributo del comune. Quest’anno siamo giunti alla XVII edizione che si terrà il 14 Giugno.
La particolarità della nostra infiorata è quella di essere sempre stata a contenuto religioso: viene realizzata in occasione del Corpus Domini e il tema è sempre diverso. Questa volta, visto che dopo molti anni si terranno le prime comunioni dei bambini, il tema sarà il Corpus Domini vero e proprio.
Un’altra particolarità che rende suggestivo l’ambiente, soprattutto di sera, è la presenza di più di mille lumini che illuminano magicamente i disegni.”
Oltre ai fiori quali sono gli altri materiali utilizzati?
“Fondamentali sono i fondi del caffè, che utilizziamo per realizzare i contorni di ciascun disegno, il gesso viene utilizzato in sostituzione del colore bianco, varie terre per riprodurre il colore dei visi, la cenere per le sfumature, il riso soffiato colorato, i gambi, le foglie di ciascun fiore… cerchiamo di non buttare via niente! Anche questo è importante in quanto non ci si può mai rendere conto con precisione di quanti fiori occorrano per realizzare un disegno”
Quanto tempo iniziate prima?
“Dipende, solitamente almeno una ventina di giorni prima, dato il complesso procedimento che vi è dietro: l’ideazione e la realizzazione dei disegni su carta e poi su strada, la raccolta di piante e fiori, la loro sfogliatura e infine la realizzazione dell’immagine stessa.”
E i fiori non si appassiscono?
“Ormai conosciamo la resistenza dei fiori. Ogni fiore ha una resistenza diversa, per questo abbiamo dei giorni stabiliti per la raccolta:
Il muschio (da mettere ad esempio nelle cornici) viene raccolto molto tempo prima, come anche le canne, il finocchio selvatico e l’achillea (in dialetto “rrudurìu”), che può essere sfruttata in diversi modi: per realizzare delle nuvole, oppure tagliata per singole parti;
Alcuni fiori, fra cui proprio l’achillea e la buganvillea, possono essere utilizzati anche se dell’anno precedente, in modo da realizzare colori differenti. L’ultima settimana viene raccolta la valeriana, fiori come la ginestra si raccolgono il penultimo giorno.”
E se c’è mal tempo?
“Lavoriamo con la speranza che il tempo regga. Di solito, il tempo si mostra instabile proprio la settimana prima, e ci fa preoccupare, ma ricordo che solo un anno (il secondo) vi sia stato mal tempo e naturalmente non abbiamo potuto realizzare nessun quadro. Cerchiamo di lottare contro tutti e contro tutto, ma purtroppo contro il tempo non possiamo combattere, ma ce l’abbiamo sempre fatta.
È lei l’anima di questa manifestazione…
“Io cerco semplicemente di essere un punto di riferimento per la comunità, ma dico sempre che un treno non può camminare solo con l’ausilio della motrice ma ha bisogni anche dei vagoni.”

MARIACRISTINA GELARDI

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