Emily – Capitolo XV

Una serie di proteste ed agitazioni in corso da tutte le parti del mondo. La vita di oggi è basata essenzialmente sullo schiavismo, sull’ingordigia, sull’immagine e la tecnologia, ma che oramai si sta ritraendo e, in poche parole, il popolo non ha più la possibilità di rotolare nel proprio fango mentre i loro rappresentanti hanno creato uno strato attorno l’atmosfera terrestre, uno strato di letame. Il popolo si sveglia da questo sonno profondo e dà vita ad un’insieme di movimenti di rivolta.

Bill, partito per volontà propria ad arruolarsi in una accademia militare, si ribella e prende parte ad un movimento di rivolta assieme a molti altri ragazzi, i quali volevano far vacillare i governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società.
Emily e Bill non si parlano più. Per orgoglio? Per rabbia? Chissà perché?
Emily, preoccupata sta ogni giorno ad ascoltare telegiornali, radio; talché un giorno, ascolta una notizia al quanto raccapricciante e la spinge a cercare Bill.

10 milioni di persone in oltre di 600 città del mondo partecipano alla più grande manifestazione della pace nella storia.
Bill era proprio lì in una capitale. Milioni di volti, colori, striscioni, anziani, bambini, ragazzi… gente di tutte le razze, erano lì a protestare, a urlare, a cantare per far sentire le loro voci.

Ho camminato per le vostre strade
dove guadagnate tutto il vostro denaro
dove i vostri palazzi piangono
e le vostre cravatte senza tracce lavorano
case rotative con un praticello falso
che proteggono tutte le vostre paure
desensibilizzate dalla tv
pubblicità arrogante
dio del consumismo
e tutti i vostri ritratti deformi
sembrano belli, riflessi
informazione filtrata
per l’opinione pubblica
destinati al profitto

BOOM BOOM BOOM BOOM
Ogni volta che sganci una bomba
uccidi il dio da cui è nato tuo figlio
BOOM BOOM BOOM BOOM

Globalizzazione moderna
accoppiate con le condanne
morti inutili
corporazioni matador
fanno delle vostre frustrazioni delle marionette
con le bandiere cieche
industrializzare il consenso
è il nome del gioco
il fine ultimo è il denaro
a nessuno importa un cazzo
ogni ora muoiono 4000 bambini affamati
per estrema povertà
mentre vengono spesi miliardi in bombe
che creano docce di morte.
Perché… dobbiamo… uccidere la nostra stessa specie?…

I politici mandano l’esercito per stabilire un ordine. Fratelli contro sorelle, padri contro figli, in poche parole il caos. Emily si ritrova in mezzo alla folla che sta per essere “attaccata”. Un colpo di avvertimento, i feriti giacciono nell’asfalto. Sangue che scorre fuori da anime che stanno per spegnersi. Panico. Le persone corrono per trovare un riparo, per trovare un rifugio. Emily scappa, corre, l’adrenalina scorre fra le vene quando ad un tratto scorge un super mercato e con altre persone vi trovano rifugio all’interno.

MELANIA SALPIETRO

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