Emily – Capitolo VIII

C’eran le cornamuse mute,
c’era la poesia che una foglia morta esprime quando si addormenta, come il tempo sulla terra
(L’aura-Irraggiungibile)

Emily suona il citofono della vecchia villa. Come la prima volta il cancello si apre da solo –Deve avere un difetto…- pensa divertita.
Nessun suono arriva da quella casa. Il silenzio la avvolge ancora una volta. Come quella notte dopo l’incubo. Entra nel giardino ben curato e nota la mancanza di alcuni tulipani. Un sorriso sorpreso si crea sul suo viso. Continua a camminare fino al portone di legno pesante, e bussa. Qualche istante e questa si apre, lasciando intravedere l’affascinante Bill. Si sente arrossire improvvisamente. Lui con un sorriso radioso, la invita silenziosamente ad entrare. Emily entra e rimane allibita di fronte ai mobili antichi presenti all’entrata.
-È qui per un altro concerto milady? Questa volta si paga…- disse con un sorrisino sarcastico il padrone di casa. Lei con uno sguardo lo fulmina e si maledice mentalmente per essere andata da lui –Forse è arrogante come tutti i figli di papà- pensa amareggiata.
-Vabbè…per questa volta facciamo un’eccezione milady…ma solo perchè la trovo molto radiosa…- La prende per mano e lei non può far altro che seguirlo. Non aveva ancora aperto bocca, e già faceva la figura dell’imbranata.
Arrivati in una grande stanza, la fa accomodare sullo sgabello davanti al grande pianoforte pregiato che aveva suonato il giorno prima. Chiude la porta e si siede al suo fianco. Un insieme di note nasce dallo strumento, ed Emily ne rimane incantata. Poi ricorda il motivo della visita e gli prende delicatamente le mani, fermando lo scorrere delle note. -Non sono qui per questo. Volevo chiederti una cosa per me importante-. Bill si gira e la guarda incuriosito -Mi dica milady. Sono a sua completa disposizione- Emily fa un respiro profondo e cerca di trovare le parole giuste.
-Sei…emh…sei stato tu a… emh… SEISTATOTUAMANDARMIIFIORIELACOLLANA?- le parole dalle sue labbra sono uscite tutte d’un fiato, e lei comincia a chiedersi se abbia capito o no.
Con sguardo confuso e divertito risponde -Cosa? No!-
-Ma come fuori mancano alcuni fiori…guardacaso un tulipano blu come quello che ho preso ieri…- si sente un pò stupida…
-No…emh…è colpa del giardiniere! Ha fatto entrare un cane randagio che li ha sbranati tutti…- dice, con tono poco convincente -…e poi non erano come quelli che ho mandato a te- ed Emily, sorpresa, contrabbatte -ALLORA SEI STATO TU! AMMETTILO!-
Bill arrossisce vistosamente, accorgendosi dell’errore, e, per riempire il silenzio imbarazzante che si è creato, aggiunge guardandola negli occhi -…comunque la collana ti dona molto…sai era di mia nonna…-
Adesso Emily sa che il suo ammiratore è seduto lì, accanto a lei, e le ha regalato un gioiello prezioso, appartenente alla sua famiglia.
-Ma io…tu…MA NOI NON CI CONOSCIAMO NEMMENO!- esclama a voce un pò troppo acuta per la situazione. Riprende il tono iniziale e continua –Come fai a regalare una cosa così preziosa ad una sconosciuta?­- sgancia la catenina e la mette sul pianoforte, davanti a lui.
Lo sguardo di Bill fa capire che è molto deluso dalla sua reazione. Afferra la collana e gliela porge con occhi speranzosi. Lei scuote la testa e va via dalla stupenda visione di quel ragazzo, così bello, in una casa così sorprendente. Non sapeva cosa fare se non andare via.
La mano di Bill incontra il braccio di Emily e un soffio d’aria entra dalla finestra aperta. Il tempo si ferma nella mente di lei. -La mia anima è vuota…aiutami-
Quelle parole entrano come una lama nel cuore di Emily. La stessa frase del sogno. Emily sussurra -Il mio incubo-. -…ti prego Emily. Milady…nella mia anima non vi è nulla, senza la vostra presenza…- concluse il ragazzo con le lacrime agli occhi. Sentendo il suo nome pronunciato dalla voce sottile di Bill, si commuove. Un attimo e lui si ritrova tra le sue braccia, cullato dal calore della ragazza.

MELANIA SALPIETRO

Lascia un commento