Emily – Capitolo V

My shadow’s the only one
that walks beside me
(Green Day)

Emily si prende cura del padre e del fratello maggiore da circa cinque anni, poiché la madre non va molto d’accordo col padre. Un giorno, semplicemente, la madre fece le valige e andò via con un altro uomo, abbandonando figli e marito. Di solito in casa alle faccende domestiche ci pensava la madre ed Emily dovette rimboccarsi le maniche.
L’infanzia di Emily non fu molto tranquilla e serena; poiché i genitori e il fratello lavoravano e lei, la piccola Emily veniva affidata ai nonni paterni o allo zio Fabio, detto il metallaro.
Quando Emily compì sei anni, la madre decise di tenerla in casa e di non portarla più dai nonni. La piccola crebbe in quella casa nella solitudine più assoluta. Non un abbraccio, un bacio, una carezza… un “ti voglio bene”… nessuna manifestazione d’affetto. Crebbe nella paura del contatto fisico. La madre andò via, a dodici anni, Emily si sentì più libera.

Un sabato sera uscì con Rachele, la sua migliore amica, che conosceva dalla scuola elementare, quando aspettavano i genitori all’uscita da scuola. Quel sabato sera, Emily, conobbe cos’è il contatto fisico. Punto d’incontro la piazza con al centro la fontana. Emily aspettava Rachele, e nell’attesa, osservava la statua posta al centro della fontana. Era una donna chinata, che raccoglieva l’acqua con un vaso. Emily trasalì quando sentì da lontano un urlo -“EMY!! Scusa per il ritardo!!”-. Era Rachele, che correva come una pazza verso di lei. Rachele si fermò di colpo d’avanti a Emily, le sorrise e l’abbracciò. Emily un po’ confusa chiese all’amica –“cosa stai facendo?”- e l’amica rispose –“è un abbraccio, lo si dà alle persone a cui si vuole bene… e io te ne voglio… tu non mi vuoi bene?”-. Emily stette lì, fredda e rigida per qualche momento; poi disse –“certo che ti voglio bene” e ricambiò l’abbraccio.
Da quel giorno Emily cambiò. Diventò affettuosa, più aperta, più sorridente… conobbe l’amicizia, l’amore; ma soprattutto conobbe la felicità.

MELANIA SALPIETRO

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